Sì le case discografiche amano la musica $ $ $ $ ( Compact disc=Business)
Un bel giorno in occasione di una convention, durante la quale ,una delle majors radunava i rivenditori per proporre
favolose campagne d'acquisto, il direttore commecrciale propose di portarci a vedere la propria linea di produzione.
Arrivati presso la stamperia restai un po' sconcertato: in un grande capannone dove un tempo stavano le presse del vinile, c'erano tre macchinari, dove si stampavano i compact , per ogni macchina c'erano tre persone in camice bianco
e da questi macchinari fantascientifici uscivano a grande velocità i compact ,subito serigrafati,, provvisti di copertina e custodia , imballati e spediti in magazzino,ma la cosa più sconcertante era che fatto un controllo qualità ogni 500 pezzi
se non conformi ad un certo standard venivano distrutti
.Poichè non soltanto i direttori commerciali sanno far di calcolo, mi sorse spontanea la domanda:
se un cd costava a noi rivenditori circa £.20.000 moltiplicato per 500 faceva una bella cifretta. Quanto costava allora alla fonte ? Visto che potevano mandare al macero un valore di £.10 000.000 senza alcun problema?
Il mio sconcerto aumentò quando uscendo passammo davanti ad un capannone più defilato dove finivano macerati
i cd che venivano resi dai negozi per errato invio o messi fuori catalogo.
Fu allora che mi resi conto che la mia passione per la musica che mi aveva portato a gestire un negozio di dischi si trovava a dover combattere con chi della musica deteneva il monopolio e con chi aveva scambiato un arte con lo sfruttamento commerciale.
(continua prossimamente in un’altra puntata)